Di cosa si tratta?

Sono una deformità del secondo, terzo e quarto dito del piede che acquistano una caratteristica forma in flessione “a martelletto”. Inizialmente la deformità è correggibile ma in seguito si struttura e diventa estremamente rigida, incorreggibile manualmente.

Le cause più comuni sono il piede cavo, l’artrite reumatoide e soprattutto l’alluce valgo. La patologia ha una predisposizione familiare ed è favorita dall’uso di calzature scorrette nonché da un eccessiva lunghezza delle dita medesime rispetto al primo raggio.

Quali sono i sintomi del dito a martello?

Dato che una parte del dito del piede risulta rialzata rispetto alle altre avviene un attrito eccessivo con le scarpe che genera duroni e in alcuni casi anche piaghe e può risultare molto doloroso durante il cammino.

Qual è la terapia?

L’evoluzione della patologia può essere solo rallentata con degli appositi cuscinetti e ortesi.

Come possono essere diagnosticate le dita a martello?

La diagnosi del dito a martello avviene attraverso una visita approfondita che potete eseguire presso lo studio ortopedico del dott. Guasti. In alcuni casi potrebbe essere necessaria anche una radiografia del piede.

Come avviene l’intervento?

L’intervento chirurgico da privilegiare oggi è quello percutaneo che utilizza piccoli accessi della pelle e frese apposite. L’intervento è mini invasivo e dura pochi minuti, non è doloroso, non vi sono cicatrici, il paziente può tornare immediatamente a camminare.

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